Oltre l’emergenza, nuovi strumenti per il governo del territorio (Piano paesaggistico e nuova legge urbanistica)
Com’è noto, la legge regionale n. 23/99 (Legge urbanistica regionale), stabilisce che i Comuni debbano adottare il Regolamento Urbanistico entro il termine perentorio del 30 settembre 2015, pena l’applicazione degli interventi sostitutivi della Giunta regionale. Ad oggi, i Comuni dotati del nuovo strumento urbanistico sono circa il 30 per cento. Le difficoltà e i ritardi sono imputabili solo in parte alle Amministrazioni comunali, perché le complesse e farraginose procedure della Conferenza di Pianificazione determinano a volte notevoli difficoltà e tempi molto lunghi per le procedure autorizzative, che spesso rappresentano un vero e proprio ostacolo per l’attività di amministratori locali e soggetti privati. Per snellire le procedure di approvazione dei Regolamenti urbanistici (alla luce del dlgs n. 152/2006 i nuovi piani e programmi vanno assoggettati anche alla Vas) il Consiglio regionale, allo scopo di snellire le procedure, con il collegato alla finanziaria 2015 ha approvato alcune modifiche alla legge regionale n. 23/99, per coordinare la procedura di verifica della compatibilità e la valutazione ambientale e rendere unico il parere. Ma ad oggi, mentre la scadenza del 30 settembre si avvicina, manca l’aggiornamento del regolamento di attuazione, come ho segnalato recentemente anche al presidente Pittella e all’assessore Berlinguer, che andrebbe predisposto in tempi brevi per snellire e semplificare le procedure e consentire così a numerose amministrazioni comunali di poter completare l’iter di adozione ed approvazione dei rispettivi Regolamenti urbanistici. E importante, inoltre, una seria riflessione sulla legge regionale n. 23/99, oltre all’approvazione in tempi rapidi del Piano Paesaggistico al fine di dotare la Regione di regole precise per il governo e la salvaguardia del territorio.
Oltre l’emergenza, serve la programmazione partecipata dagli #entilocali |archivio.pierolacorazza.it
Alcune misure le abbiamo approvate con l’assestamento del bilancio 2015/2017. Ma per gli enti locali, a partire dalla legge di stabilità 2016, serve l’attivazione di un processo di programmazione partecipata, che veda i Comuni e le Province pienamente protagonisti. Come previsto nella risoluzione sul preliminare di accordo relativo all’utilizzo della quota aggiuntiva di royalties del 3 per cento, approvata nella seduta del 14/4/2015, occorre incrementare il fondo diretto a Comuni e Province, valutando progetti, prevedendo interventi a sostegno del decoro urbano nonché di riqualificazione della viabilità e considerando il finanziamento del fondo di coesione interna istituito con L.R. n. 10/2002. Bisogna inoltre affermare concretamente il concetto di premialità dei Comuni virtuosi, anche in materia di gestione rifiuti e raccolta differenziata, contenuto nell’art. 47, comma 3 del collegato alla legge di stabilità 2015.
Nel corso degli ultimi dieci anni una serie di esperienze di programmazione condotte dalla Regione (i Progetti Integrati Territoriali del periodo 2000-2006, i Piani di Offerta Integrata di Servizi ed i Pacchetti Integrati di Offerta Turistica del periodo 2007-2013, oltre che i Gruppi di Azione Locale) hanno visto esaurita o fortemente indebolita una eventuale funzione strutturante di sistemi organizzativi di area vasta, proprio mentre negli stessi anni le riforme statali, dettate più sulla spinta del contenimento della spesa pubblica che da volontà di riforma della governance locale, considerava esaurita l’esperienza di enti pubblici locali tradizionali. Abolite le Comunità Montane lo sforzo normativo regionale non ha trovato condizioni favorevoli al tentativo di sostituire le stesse con le Comunità Locali, né le Aree Programma successive sono riuscite a rappresentare un riferimento valido ed operativo per configurare un assetto organizzativo stabile per i territori. Gli stessi ambiti sociali, pianificati nel 1999, sono stati mantenuti in questi anni più come criterio di ripartizione della spesa che come contesto operativo nel quale programmare politiche.
In questi stessi anni il legislatore nazionale ha ridimensionato fortemente il ruolo delle Province ed ha inteso procedere alla razionalizzazione della azione comunale, ponendo obblighi in materia di gestione delle funzioni comunali per i comuni sotto i 5000 abitanti (3000 nelle zone montane) e inducendo verso forme di gestione associata, sebbene procrastinando più volte il termine per la vigenza obbligatoria della norma.
Tali processi recenti hanno prodotto contemporaneamente la perdita dei livelli “filtro” tra Regione e singolo comune e l’avvio di una fase di aggregazione tra le amministrazioni, non pienamente governata, spesso spontaneistica e non legata a una visione generale. I tentativi di razionalizzazione fino ad ora sembrano essere riusciti solo a definire una territorializzazione di massima del territorio, suddiviso in 7 aree più le due città.
Dunque appare ancora non compiuto un disegno adeguato in grado di dare corpo a quella dimensione mediana del territorio, a scala sovracomunale, in grado di costituire l’ambito ottimale per la attuazione delle politiche a proiezione territoriale e assicurare il conseguimento di quella soglia critica necessaria per l’attuazione di attività di programmazione dal basso. All’interno di tale perimetrazione le amministrazioni locali potrebbero poi individuare il bacino ottimale previsto normativamente per la gestione associata delle funzioni fondamentali, processo non solo cogente ma anche fondamentale in un Regione caratterizzata da “Comuni polvere”.
Le modalità con le quali, attraverso il ciclo di programmazione comunitaria 2014/2020, è possibile intervenire sui territori sono diverse, dirette ed indirette, ed il regolamento generale sui Fondi SIE disegna un’architettura che contempla diversi strumenti (ITI – Investimenti Territoriali Integrati, Agenda urbana, Sviluppo locale di tipo partecipativo) che si ritrovano a cascata nei Programmi Operativi.
Oltre l’emergenza, sei proposte per gli enti locali in Basilicata
Dopo l’approvazione dell’assestamento al bilancio 2015/2017 si è aperto un interessante dibattito intorno alle misure riguardanti enti locali. Di fronte alle critiche e alle osservazioni registrate credo che sia giusto discutere e valutare l’impatto di alcune scelte, per capire se ci sono limiti e contraddizioni e come possiamo intervenire, a partire dalla legge di stabilità 2016, per correggere eventuali errori.
Ed ecco la proposta che ho offerto alla discussione da diverso tempo:
1) Rafforzare il potere del Consiglio delle autonomie nello Statuto Regionale. Ci stiamo lavorando anche con una norma di principio che dovrebbe esplicitare la necessità del sostegno agli enti locali.
2) Prevedere un fondo unico per gli enti locali organizzato per fasce di abitanti e criteri oggettivi e perequativi che possano misurarsi su fabbisogni e costi standard, su servizi e diritti di cittadinanza. Il fondo dovrebbe far crescere la premialità per le Unioni di comuni e dovrebbe avere una parte relativa alla spese corrente e criteri per le spese d’investimento legati anche a fondi diversi da quelli del bilancio regionale. È necessario valutare anche le possibili interazioni con i Piani sociali di zona e con altri strumenti a disposizione degli enti locali.
3) dare attuazione, anche per verificarne l’impatto, all’art. 50 della L.R. 27 gennaio 2015, n. 5 “Legge di stabilità regionale 2015” che prevede l’istituzione di un fondo rotativo a favore degli Enti pubblici, pari per la predisposizione di progettualità per il dissesto idrogeologico.
Completare per tutti, e aggiornare per altri, i Piani di Azione per l’Energie Sostenibili (Paes) per i comuni anche in virtù dell’importante contributo dato dalle Province e dalla Società Energetica Lucana.
Saremmo di fronte ad un piano o ad un parco progetti green che potrebbe intercettare meglio e di più le risorse comunitarie, quelle dell’ex card carburante e altre fonti finanziarie anche per rimettere in moto il comporto dell’edilizia. Intorno alla sicurezza, manutenzione del territorio e la sostenibilità è possibile anche rilanciare il comparto dell’edilizia, parte fondamentale dell’economia locale.
4) La nuova programmazione regionale è un po’ fragile nella parte relativa all’autonomia e alla responsabilità degli enti locali per lo sviluppo del territorio. Sulle città, Potenza e Matera, ci sono più margini di recupero, c’è una traccia possibile. Per i territori i cosiddetti Pois, Pit, Piot hanno mostrato limiti. Ma non possiamo buttare via il bambino e l’acqua sporca. Penso che con meno procedure macchinose e meno burocrazia, ma con più qualità progettuale si possa provare a replicare il modello Barca per le aree interne.
5) Sarebbe il caso di riflettere sulla legge regionale sugli enti locali ferma nelle Commissioni.
6) Bisogna spingere per l’approvazione del Piano paesaggistico, poiché l’assenza di regole per il governo del territorio non offre certezze, trasparenza e velocità per l’attività degli amministratori locali e anche dei soggetti privati per i quali le procedure autorizzative rappresentano un macigno.
Incrementata la dotazione del “Fondo di Coesione Interna – anno 2015” rivolto ai piccoli comuni che è passato da € 500.000 a € 2.000.000.
Per non dimenticare.
Si diceva: il ‘Salva Potenza’ con le risorse del bonus benzina del 2012. Lo scippo.
Oppure una certa distrazione sulla pozione assunta da un pò di noi su Potenza dal mese di settembre: ‘la città di prima di tutto’.
Vogliamo parlare del percorso aperto insieme al Viceministro Bubbico e all’On. Speranza che poi ha visto l’impegno dei parlamentari lucani e in particolare dell’On. Margiotta.
Il confronto costante che è stato mantenuto con i consiglieri comunali di Potenza, con i sindaci e gli amministratori locali, con tutti aldilà dell’appartenenza politica.
Comunque campagne d’informazione ‘contro’ o volutamente indifferenti.
Non pretendo scuse ma almeno il buon senso di vedere riconosciuto un lavoro che insieme ad altri, dal Presidente Pittella ai colleghi consiglieri, ha visto il nostro contributo non irrilevante.
Andremo nel merito delle scelte fatte. Certo non le migliori in assoluto. Forse le possibili. Forse ci sono limiti.
Ma in questa fase c’è stato un lavoro politico sul quale ci si è spesi: la Città capoluogo di regione non è contrapposta al resto del mondo. C’è la Città ma anche il territorio. C’è più territorio insieme a Potenza e Matera.
Ci saranno critiche e limiti nelle scelte fatte con l’assestamento di bilancio, alcune anche sollevate dalle opposizioni e da valutare.
Ma credo che la rotta tracciata è un passo avanti nell’affrontare l’emergenza che sta vivendo il sistema delle autonomie locali, nell’intento di tenere unita la Basilicata, di tenere uniti i lucani.
Oltre l’emergenza, guardiamo al futuro. Un politica per gli enti locali, una politica per i diritti e per i servizi.
“Emergenza” significa, ad esempio, che molti enti locali rischiano di chiudere i battenti per il taglio dei trasferimenti statali. La manovra di assestamento al bilancio di previsione 2015/2017 della Regione, con lo stanziamento, per un triennio di circa 58 milioni per la Città di Potenza, per le Province, e per il fondo di coesione a favore di 70 Comuni con popolazione al di sotto dei 2.500 abitanti, per il Comune di Nova Siri in pre dissesto, ha evitato che gran parte delle autonomie locali saltassero per aria. Certo rimane una riflessione da approfondire, come l’ANCI ha chiesto (anche se con toni e argomenti non sempre condivisibili) sul famoso art. 20 dell’assestamento di bilancio relativo all’IMU agricola e alla richiesta di criteri per evitare disparità di trattamenti. Questa è la semplice verità. Si poteva fare meglio?
Probabilmente si, discutiamo e verifichiamo senza pregiudizi. Ma intanto gli enti locali portano a casa questo risultato, che mi sembra comunque significativo. Nelle prossime settimane bisognerà pensare al coordinamento delle norme, per assicurare una maggiore armonia delle politiche a sostegno degli enti locali. Per esempio bisogna allineare le scelte di questi mesi anche al ruolo dei Comuni, alle Unioni dei Comuni, nei piani sociali di zona e a quello delle municipalità che svolgono funzioni sovracomunali. Così è possibile guardare, oltre l’emergenza, ad una politica per gli enti locali. Potenza capoluogo di regione, Matera capitale europea della cultura per il 2019, le due Province come elemento di tenuta unitaria della Basilicata, il fondo di coesione per i piccoli Comuni. E poi, come abbiamo detto, elementi di premialità per i Comuni virtuosi, a partire dalla gestione dei rifiuti. @lucani2019 per una #basilicatamigliore significa questo, non contrapposizione ma unità. Teniamo unita la Basilicata, teniamo uniti i lucani.
Per la cronaca, i 70 Comuni che beneficeranno del sostegno della Regione attraverso il fondo di coesione sono i seguenti:
#Abriola #AlbanodiLucania #Anzi #Armento #Balvano #Banzi #BrindisidiMontagna #Calvello #Calvera #Campomaggiore #Cancellara #Carbone #Castelgrande #CastelluccioInferiore #CastelluccioSuperiore #Castelmezzano #Castelsaraceno #CastronuovodiSantAndrea #Cersosimo #Chiaromonte #Episcopia #Fardella #Forenza #Gallicchio #Ginestra #GrumentoNova #GuardiaPerticara #Laurenzana #Maschito #Missanello #Montemilone #Montemurro #Nemoli #Noepoli #Pescopagano #Pietrapertosa #Rapone #Ripacandida #Roccanova #RuvodelMonte #SanChiricoNuovo #SanChiricoRaparo #SanCostantinoAlbanese #SanMartinodAgri #SanPaoloAlbanese #SanSeverinoLucano #SantAngeloleFratte #Sarconi #SassodiCastalda #SatrianodiLucania #SavoiadiLucania #Spinoso #Teana #TeranovadiPollino #Trecchina #Trivigno #VaglioBasilicata #Accettura #Aliano #Calciano #Cirigliano #Colobraro #Craco #Garaguso #Gorgoglione #Grottole #OlivetoLucano #SanGiorgioLucano #SanMauroForte #Valsinni
da facebook
Questo post del 24 luglio è l’ultimo di una lunga serie in cui si dimostra l’impegno e la proposta a sostegno degli Enti locali ·
Potenza, Matera, un politica per gli enti locali. #lucani2019.
Potenza, Matera, un politica per gli enti locali. #lucani2019
Ecco cosa significa ‘la Città prima di tutto’. Sarebbe stato meglio avere cinque anni di tempo invece di quattro per ripianare lo squilibrio della città di Potenza. Tuttavia un buon passo è stato portato avanti. Un lavoro di squadra. È giusto riconoscerlo. Adesso è necessario far approvare la norma dal Parlamento ma soprattutto fare un altro passo tra regione e ministeri; un passo non semplice ma ogni sforzo va fatto anche dando seguito all’Ordine del Giorno di aprile approvato dal Consiglio Regionale e al documento del centrosinistra condiviso a giugno sull’ex bonus carburante 2013/2014 già abolito con legge dello stato molti mesi fa.
Questa strada sarà obbligata se non sarà facile reperire i fondi dal bilancio regionale.
Sostenere tutti gli enti locali.
È necessario, anche, procedere a fare ogni sforzo per finanziare il fondo di coesione per i comuni sotto i 2500 abitati, per i comuni in difficoltà per l’IMU agricola e costruire anche per i municipi più grandi, Matera compresa, e per le province una politica a sostegno dei servizi erogati dagli enti locali rispetto a governi, quello di Renzi in ordine di arrivo, che continuano a tagliare e mortificare territori.
Basilicata 2019
Penso che così possiamo tenere una regione unita e presentarci come #lucani2019 al grande appuntamento di Matera Capitale Europea della Cultura.
Assestamento 2015/2017, sì del Consiglio regionale
07 agosto 2015
Circa 3 miliardi di euro le risorse disponibili tra bilancio 2015 e assestamento. Per il triennio 2015/2017 stanziati 7 miliardi di euro. Tra gli interventi più rilevanti quelli tesi a rafforzare la coesione sociale e istituzionale
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Pd, Cd, Ri e Psi, 7 voti contrari di M5s, Udc, Pdl-Fi, Gm, Lb-Fdi) l’assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015/2017 della Regione Basilicata.
Per effetto della manovra di assestamento, il totale generale delle risorse disponibili nell’esercizio 2015 ammonta a circa 3 miliardi di euro, comprensivo della reiscrizione delle risorse vincolate e non impegnate nell’esercizio 2014, mentre per il triennio 2015/2017 sono iscritti complessivamente circa 7 miliardi di euro. La manovra nel suo complesso risente dei tagli effettuati dal Governo nazionale e dalla minore entità delle royalties versate nelle casse lucane a causa del calo vertiginoso delle quotazioni del petrolio avvenuto nel 2014.
La manovra si caratterizza per alcuni interventi di coesione sociale e istituzionale. In materia sanitaria previsto un finanziamento di 9 Meuro a valere sul triennio 2015/2017. In particolare sono stati previsti 4 Meuro per l’avvio delle attività di carattere scientifico presso l’Istituto reumatologico lucano e 5 Meuro per il potenziamento dei presidi di pronto soccorso in provincia di Matera in vista dell’evento “Matera 2019”.
Relativamente ai Livelli essenziali di assistenza aggiuntiva (Lea), al fine di allargare la platea di riferimento è stata predisposta una modifica rispetto al passato. Si è stabilito che l’erogazione degli extra Lea va rapportata all’Isee (indicatore della situazione economica equivalente) e non al reddito familiare con uno stanziamento definitivo nel 2015 pari a 3,5 Meuro. Un contributo straordinario, nella misura di 1,2 Meuro, sarà assegnato all’Aias di Melfi, mentre un contributo di 300 mila euro verrà assegnato alle altre strutture che hanno garantito il trasporto dei disabili. Lo stanziamento che fa riferimento agli anni 2011/2014, sarà utilizzato per i costi sostenuti in materia di trasporto in favore dei disabili. Si conferma anche per 2015 il contributo aggiuntivo alle strutture residenziali che si occupano di assistenza alle persone anziane. La quota giornaliera per anziani non autosufficienti sarà pari a euro 24,00, mentre la quota giornaliera per anziani allettati sarà di euro 26,00.
Per affrontare le problematiche legate al flusso migratorio la Regione ha stanziato un contributo di 150 mila euro a favore della Croce Rossa Italiana, Comitato Alto Bradano. Il contributo sarà utilizzato per la gestione dei campi di accoglienza istituiti dalla Regione Basilicata nei Comuni di Palazzo San Gervasio e di Venosa a favore dei lavoratori stagionali migranti impegnati per la raccolta dei prodotti ortofrutticoli nell’area del vulture Alto Bradano.
Previsto anche un intervento nel campo dell’housing sociale finalizzato al completamento del progetto di dismissione di tutte le unità immobiliari comprese nei piani di vendita approvati, di cui alla L. n. 560/93. All’Ater di Potenza verrà assegnato un contributo straordinario dell’importo di 50 mila euro per ciascun esercizio finanziario del triennio 2015/2017.
Rafforzamento della coesione sociale ma anche di quella istituzionale. La manovra finanziaria 2015 dedica spazio ad alcuni interventi a favore di enti che versano in situazioni difficili. Al Comune di Potenza, al fine di concorrere ad assicurare i servizi essenziali, saranno assegnati oltre 32 milioni di euro. Il contributo sarà ripartito negli anni 2015, 2016 e 2017.
Al fine di sostenere il processo di riordino delle Province e per scongiurare la dichiarazione di dissesto per la Provincia di Potenza, l’assestamento di bilancio prevede stanziamenti complessivi pari a circa 23 Meuro (2 Meuro per la Provincia di Potenza per l’assolvimento di importanti funzioni ad essa assegnate nel 2014; 4 Meuro sempre per la Provincia di Potenza per il 2015 tesi a scongiurare la dichiarazione di dissesto; circa 16,5 Meuro per il 2015 destinati a ristorare le Province di Potenza e Matera per gli oneri connessi allo svolgimento delle funzioni fondamentali e non negli esercizi 2015, 2016 e 2017, circa 600 mila euro per il trasporto di disabili).
Contributo anche per il Comune di Nova Siri (1,2 Meuro) finalizzato a scongiurare la dichiarazione di dissesto e per la ex Comunità Montana Marmo Platano (400 mila euro) al fine di concorrere alla gestione commissariale.
Inoltre, istituito un apposito Fondo regionale di circa 4 Meuro per la concessione di un contributo straordinario a favore dei Comuni della regione. Alla base della misura l’intenzione di concorrere al superamento delle criticità finanziarie conseguenti alla contrazione delle entrate, ivi compresi i proventi dell’Imu agricola, e all’incremento delle spese sostenute nel corso dell’annualità 2015 e di favorire la continuità dell’erogazione dei servizi essenziali da parte degli stessi.
E’ stato determinato in 2 Meuro lo stanziamento destinato al Fondo di coesione per i piccoli Comuni. Sono stati, inoltre, previsti circa 7 Meuro per gli interventi, in conto capitale, di somma urgenza e di ripristino del territorio a favore degli enti locali.
Attenzione viene riservata anche al diritto allo studio con uno stanziamento di 3,8 Meuro per l’esercizio 2016, e 1 Meuro aggiuntivi rispetto al bilancio di previsione destinati a borse di studio per gli studenti dell’Università della Basilicata. Oltre tre milioni di euro saranno destinati ad interventi di infrastrutturazione degli impianti sportivi e 1,6 Meuro per il piano allo sport nel 2016, 15 milioni per la gestione idrica integrata, circa 10 Meuro saranno destinati ad interventi nella forestazione e per il progetto Vie blu, nel 2016.
Un sostegno anche per la misura Lsu (lavori socialmente utili), con un contributo fino al 31/12/2015 di 700 mila euro, per il trasporto pubblico locale su gomma e ferrovia previsti, invece 52 Meuro in più rispetto al bilancio 2015.
Riguardo ai programmi comunitari è stato iscritto il PoFesr 2014/2020 per un importo complessivo di circa 185 Meuro sulle tre annualità.
Sono intervenuti per dichiarazione di voto i consiglieri Francesco Mollica (Udc), Aurelio Pace e Giannino Romaniello (Gm), Napoli (Pdl-Fi), Cifarelli (Pd),
Successivamente l’Assemblea ha approvato a maggioranza (con 17 voti favorevoli di Pd, Cd, Ri, Udc, Pdl-Fi, Gm, Psi, Lb-Fdi e 2 voti contrari di M5s) l’assestamento del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2015/2017 del Consiglio regionale.