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01 settembre 2015

Il presidente scrive nuovamente ai vertici delle Assemblee legislative: “Non voglio innescare un conflitto istituzionale ma aiutare e sostenere una via del dialogo con il governo nazionale che non mortifichi territori ed istituzioni locali”

“Non voglio innescare un conflitto istituzionale e tantomeno intendo assumere posizioni di ‘parte’, in presenza di un dibattito politico già così complicato. Tuttavia ritengo necessario che anche il dibattito intorno alla ipotesi referendaria ‘aiuti’ e ‘sostenga’ una via del dialogo con il governo nazionale che non mortifichi territori ed istituzioni locali”.

E’ quanto scrive il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza, in una lettera ( 01092015_LETTERA AI PRESIDENTI DEI CONSIGLI REGIONALI) indirizzata oggi ai presidenti delle altre Assemblee legislative regionali nella quale rinnova l’invito alla riflessione sulla proponibilità del referendum (IPOTESI REFERENDUM) abrogativo sulle norme del decreto Sblocca Italia presentate dal Governo in materia di ‘semplificazione Idrocarburi’. Una nuova lettera, dopo quella, di analogo contenuto, inviata il 10 agosto scorso (10082015_lettera sblocca italia). E questa volta Lacorazza chiama in causa anche l’ipotesi di abrogazione dell’art. 35 del decreto Sviluppo, che riguarda in particolare le disposizioni in materia di ricerca ed estrazione degli idrocarburi in mare.

L’11 settembre la Conferenza dei presidenti discuterà un ordine del giorno sull’argomento presentato da Lacorazza il 27 luglio (27072015_ComStamp_ODG_Conferenza dei presidenti_referendum_sbloccaitalia). “Ci sono quindi ancora dieci giorni per svolgere considerazioni ed approfondimenti con tutti i colleghi consiglieri regionali. Ognuno può fare la sua scelta personale, vista la contemporanea raccolta firme in atto, ma qui si tratta di rimettere al centro del dibattito un maggiore equilibrio tra centro e territori, tra governo centrale e istituzionali regionali e locali”, conclude Lacorazza ricordando che il 30 settembre è il termine ultimo per l’eventuale presentazione dei quesiti referendari.