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Per il consigliere regionale del Pd ora bisogna “chiudere il vecchio Programma operativo predisporsi per un nuovo programma di investimenti che potrebbe valere almeno 350 milioni di euro”
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“I soldi per il Programma operativo val d’Agri ci sono nel bilancio sottoposto alla discussione e alla approvazione, a breve, in Consiglio regionale. Si tratta del ‘Fondo per il finanziamento di strumenti di programmazione negoziata nelle aree di estrazione del petrolio e adiacenti’, dove è previsto lo stanziamento di € 30.585984,30 per il 2018, € 35.178098,85 per il 2019 e € 51.978.010,84 per il 2020. Una battaglia vinta”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.
“Ci sono voluti anni e più di qualche richiamo da parte della Corte dei Conti – aggiunge – per ripristinare ciò che ad un territorio spettava per effetto delle estrazioni petrolifere. Dal 2015 anche con lettere formali, interrogazioni, audizioni nelle Commissioni ho combattuto, senza tanti sostegni, per dare ai territori individuati dalla legge n. 40/95 ciò che a loro spettava per legge. Per molto tempo la Val d’Agri, il Sauro, il Melandro, la Camastra hanno ricevuto meno di quanto avrebbero dovuto avere (30%) previsto dalla legge indebolendo e ritardando (quindi sottraendo investimenti) il cosiddetto programma operativo. Abbiamo assistito in questi anni ad un dibattito assurdo, non fondato sui dati reali: si voleva cancellare la legge 40/95 perché avvantaggiava un territorio rispetto ad altri ma in realtà il territorio non riceveva neanche quanto dovuto. In questi ritardi e mancati stanziamenti sono rimaste impigliate importanti opere pubbliche che le comunità attendono”.
“Adesso è necessario chiudere il vecchio Programma operativo e predisporsi per il nuovo che necessariamente deve essere definito prima del rinnovo della concessione Eni di Viggiano. Un nuovo programma di investimenti – conclude Lacorazza – che potrebbe valere almeno 350 milioni di euro per gli investimenti, a cui si aggiungeranno la quota delle royalties Total e una parte dell’Ires così come previsto dall’art. 36 del decreto Sblocca Italia. Infine ‘carta canta’: sarà difficile che di qui a qualche mese, quando saremo in campagna elettorale, qualcuno potrà attribuirsi questa vittoria. Anzi sarò pronto ad evidenziare i silenzi un po’ politici, un po’ interessati e forse talvolta timorosi nel fiancheggiare chi, come me, in maniera autonoma e dialettica rispetto all’ordine costituito, ha sentito il dovere di condurre questa battaglia”.