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21062014_Lettera Lacorazza agli amministratori locali del Pd_pag1

 

21062014_Lettera Lacorazza agli amministratori locali del Pd_pag2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Potenza, 21 giugno 2014

Agli amministratori locali del Pd

Loro sedi

 

L’ultimo paradosso (che in realtà andrebbe chiamato in altro modo, ma è meglio mantenere la calma) è di qualche giorno fa: l’Unione europea annuncia l’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sui tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni alle imprese. In sostanza, con una mano l’Ue impone i vincoli del patto di stabilità, che impediscono a molte amministrazioni, addirittura a quelle che avrebbero i soldi pronti, di pagare beni e servizi; con l’altra sanziona le pubbliche amministrazioni perché non pagano. Lo so, può apparire semplicistico. Ma per me che ho vissuto l’esperienza di amministratore pubblico e mi sono cimentato con questi temi, c’è ben poco da scherzare. E credo che la stessa sensazione valga anche per voi, che amministrate i Comuni e siete esposti ai continui cambiamenti (non sempre in meglio) con i continui tagli ai trasferimenti e le regole assurde del patto di stabilità.

Quando parlo di un congresso del Pd “aperto”, intendo proprio questo: che deve essere aperto all’analisi e alla comprensione della fase che attraversiamo. E la fase non è la stessa di febbraio, quando nel gruppo dirigente sono maturate tre candidature espressione di orientamenti diversi ma legati a una situazione ormai cambiata. Tanto per essere chiari: da febbraio in poi sono state fatte tante scelte che hanno cambiato lo scenario politico nazionale e locale: dalla riforma delle Province, che avrà rilevanti conseguenze sui Comuni e sul territorio (non so quanto positive), alla riforma del Titolo V, alla riforma della pubblica amministrazione, tanto per citare i casi più eclatanti. Per non parlare della vittoria del Pd alle elezioni europee e alle amministrative (con il caso Potenza che induce una particolare e profonda riflessione sui motivi che in un simile contesto hanno prodotto la sconfitta).

Ora mi chiedo (e chiedo a voi): non sarebbe il caso che il congresso offra l’opportunità anche in Basilicata di riflettere sull’impatto di queste scelte? Fuori da ogni semplificazione, non serve forse un dibattito vero sui principali protagonisti che porteranno il peso di queste scelte?

Aggiungo che entro il 21 luglio la Regione Basilicata dovrà presentare la proposta di programma operativo 2014/2020, un programma che per essere efficace e di qualità richiede una nuova governance soprattutto in una regione con le nostre caratteristiche. E poi ci i rischi e le opportunità legati all’utilizzo delle risorse naturali, ed in particolare il petrolio, che impongono di fare di più e meglio per tutelare l’ambiente e la salute nel quadro di un nuovo patto con lo Stato e con le compagnie petrolifere. Nelle ultime settimane, dopo le nomine di Eni e la stabilità politica che il Governo Renzi ha conquistato con il voto alle europee, tutti questi temi impongono un’accelerazione dell’azione politica. Insomma: la situazione non è più quella di febbraio, ed occorre ancora una volta “aprirsi” e non chiudersi dentro se stessi, nel (comodo) circolo vizioso delle correnti. Ci sono scelte da fare con i cittadini, che richiedono di ripensare le modalità ed i contenuti del congresso. Io credo che possiamo ancora farlo, e vi chiedo di far sentire la vostra voce nelle sedi in cui il Pd dovrà assumere le decisioni conseguenti.

Vi ringrazio per l’attenzione.

                                                                                                                                                                                                             Piero Lacorazza