listeattesa

Ascolta

 10 giugno 2018

“Come annunciato depositata una interrogazione scritta mentre si rende necessaria una norma ponte che, nelle more della definizione di maggiore autonomia, sblocchi il turn over di personale al 2020”

“Se si prenota una visita attraverso il CUP ci vogliono mesi, in intramoenia qualche giorno. Non c’è cittadino che manifesti la sua insoddisfazione verso il sistema sanitario partendo da questa considerazione”.

A sostenerlo il consigliere regionale del Partito democratico, Piero Lacorazza, cha continua: “Lo stesso rapporto del CENSIS di qualche giorno fa evidenzia questa frattura rilevante tra cittadini e Sistema sanitario nazionale”.

“Come annunciato nei giorni scorsi – comunica Lacorazza – ho avviato la prima iniziativa per avere chiarezza: una interrogazione scritta per raffrontare i tempi di attesa, per tipologia di attività specialistiche, tra servizi erogati attraverso il CUP e quelli erogati in intramoenia. L’interrogazione, nella quale sono richieste altre informazioni puntuali, è un primo passo che non vuole avviare nessuna caccia alle streghe ma un approfondimento che deve partire dal modello organizzativo, da eventuali deficit di personale; in questo contesto sarà necessario anche verificare eccessi fisiologici, inevitabili o provocati. Su liste d’attesa ed intramoenia serve chiarezza”.

“Il nostro sistema sanitario – dice Lacorazza – nonostante gli sforzi del personale, è su un crinale complesso, stretta tra una domanda di sempre maggiori e migliori prestazioni e rigidi parametri economici uguali in ogni parte dell’Italia senza valutarne le peculiarità territoriali. Da questo punto di vista da oggi al 2020, se non dovesse intervenire nessun cambiamento normativo, perderemo 13,5 ml di turn over di personale, circa 400 unità in meno tra medici, infermieri ed OSS. Ho avanzato una proposta di maggiore autonomia utilizzando, come altre regioni, il comma 3 dell’art. 116 della Costituzione. L’iter del comma 3 dell’art. 116 della Costituzione non potrà che essere avviato, eventualmente, nella prossima legislatura regionale; in ogni caso in prima commissione consiliare stiamo preparando documenti e possibili percorsi. Ma è necessario una ‘norma ponte’ per evitare di arrivare troppo tardi alla soluzione definitiva: fermo restando i vincoli e l’equilibrio di bilancio e del Fondo Sanitario Regionale e in attesa dell’iter di richiesta di maggiore autonomia si deroga al tetto di spesa per il personale”.

“Visto l’annunciato incontro tra il ministro del Sud Lezzi e il presidente Pittella e la disponibilità del governo Conte sulla richiesta di maggiore autonomia delle Regioni – sostiene Lacorazza – sarebbe opportuno avviare un percorso al fine di inserire una norma ponte nella prossima Legge di stabilità”.