Da Melfi, dove ha iniziato un suo personale “viaggio nella sanità lucana” il consigliere regionale del Pd chiede alla Giunta di attuare quanto previsto dalla legge regionale n. 2/2017 sul riordino del Servizio sanitario
“Come previsto dell’art. 4 della legge n. 2/2017 sul riordino del Servizio sanitario regionale la Giunta regionale entro il 12 febbraio avrebbe dovuto costituire l’Osservatorio regionale sui servizi della persona. Siamo al 14 marzo è ciò non è accaduto. Mi auguro che la Giunta regionale provveda rapidamente a colmare questo vuoto. Ricordo che l’Osservatorio ha una funzione centrale, dovrebbe essere costituto da esperti con esperienze in Agenas ed Istituto Superiore di Sanità. Ed insieme ai direttori generali dovrebbe entro il 12 aprile relazionare alla Giunta e alla competente Commissione consiliare sull’andamento del riordino del sistema sanitario. Auspico che la stessa operazione di trasferimento del personale possa avvenire attraverso una concertazione sindacale e a seguito della relazione trimestrale”. È quanto ha dichiarato il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.
“Non vorrei – ha aggiunto – che questi ritardi impediscano di raggiungere un traguardo fondamentale, pure previsto dalla legge n. 2/2017: entro il 30 giugno la Giunta deve adottare il nuovo Piano sanitario regionale. Appunto, entro il 30 giugno. E mi chiedo: perché non adottarlo prima per evitare che nel frattempo si compiano scelte non supportate dai necessari indirizzi di programmazione? La scelta del Piano sanitario, introdotta con un mio emendamento nella legge di riordino, è fondamentale per dare stabilità nel tempo al sistema sanitario ma soprattutto per assumere come priorità la centralità della persona, delle ‘periferie’ sociali e territoriali”.
Oggi a Melfi Lacorazza ha iniziato un suo personale “viaggio nella sanità lucana per riscattare i cittadini da lunghe liste di attesa, qualità delle prestazioni ed emigrazione per le cure. In Italia 17,5 milioni di cittadini sono a rischio povertà o esclusione sociale, di questi circa 11 milioni ritardano o rinunciano alle prestazioni sanitarie. Nel Mezzogiorno i dati sono peggiori, in Basilicata si può fare molto meglio e di più. Ci sono tanti operatori che fanno il loro mestiere, con professionalità e sacrificio e ai quali voglio rivolgere il mio apprezzamento e la mia disponibilità; io non ho votato la legge sul riordino della sanità lucana ma sono impegnato ad evitare che gli effetti di questa legge possano peggiorare la situazione attuale”.