Ascolta

 04 ottobre 2018

Il consigliere del Pd, proponente della legge istitutiva del Parco: “Un nuovo tassello di un mosaico che in questi anni ho provato a proporre per realizzare una visione concreta del turismo culturale in Basilicata”

text_parcomusica

“Il Parco regionale della musica è un tassello di un mosaico che in questi anni ho provato a proporre per realizzare una visione concreta del turismo culturale: da ‘Basilicata 2019, scaviamo il futuro’ (archeologia) a ‘Basilicata 2019, Parco Culturale’ (la rete dei Parchi Letterari e della fondazioni culturali), alle legge per istituire gli Ecomusei e a quella per un turismo senza barriere”. Lo ha detto il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza in una conferenza stampa indetta per spiegare la finalità della modifica alla legge regionale n. 27/2015 (“Disposizioni in materia di patrimonio culturale finalizzate alla valorizzazione, gestione e fruizione dei beni materiali ed immateriali della Regione Basilicata”), approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale all’unanimità, che ha istituito il Parco regionale della Musica.

“Entro 60 giorni dall’approvazione della legge – ha spiegato Lacorazza – la Giunta regionale dovrà promuovere un concorso di idee ed entro 60 giorni dalla definizione del soggetto vincitore del concorso dovrà approvare un disegno di legge di disciplina del Parco regionale della Musica. Al concorso di idee potranno partecipare tutte le Associazioni culturali che dovranno fornire un progetto, un testo normativo che regola il Parco e uno statuto del Parco. L’associazione che si aggiudicherà il concorso di idee avrà in premio 25 mila euro”. “L’intento – ha precisato l’esponente del Pd, promotore della legge regionale – è di sviluppare un processo partecipativo dal basso.”

“Il sostegno delle eccellenze musicali – ha proseguito ancora Lacorazza -, rappresenterebbe per la Basilicata un grande beneficio in termini di promozione del territorio attraverso l’esaltazione della cultura musicale peculiare di determinate aree della regione, al fine di creare una corrispondenza tra luoghi e musica ed identificazione di una precisa parte di Lucania come risultato di un percorso storico, musicale e antropologico specifico”.

Lacorazza ha, poi, ricordato le diverse espressioni musicali che caratterizzano la nostra regione e ha evidenziato la necessità di “mettere in rete tutti i diversi eventi (dal ‘Festival etnico arte zampogna’ di Terranova di Pollino, al ‘Pollino Music Festival’ di San Severino Lucano, dal ‘Festival Gregorio Strozzi’ di San Paolo Albanese al ‘Radici festival’ di Viggianello , sino al ‘Festival Tracce’ a Venosa, dedicato alla figura di Gesualdo da Venosa, solo per citarne alcuni) secondo una regia condivisa, anche grazie all’importante apporto e coinvolgimento di Università, Conservatori e Licei musicali, così da valorizzarli in un tematismo di carattere regionale. Il Pollino – ha aggiunto  -potrebbe ospitare il Parco regionale della Musica in quanto il baricentro dei diversi luoghi dove si sviluppano i vari eventi musicali”.

Nel dedicare l’istituzione del Parco regionale della Musica a due grandi artisti lucani scomparsi recentemente, Pino Mango e Antonio Infantino, Lacorazza ha auspicato una larga e qualificata partecipazione da parte delle Associazioni. “Adesso – ha concluso – ci vuole un salto di qualità, un altro vagone che metta in connessione il territorio con Matera 2019”.