Per il consigliere regionale del Pd “la non impugnativa da parte del Governo legittima ancora di più questa legge nel solco della Carta Costituzionale”
“Con buona pace di tutti si vota con la riforma elettorale approvata dal Consiglio regionale l’11 agosto”.
E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Piero Lacorazza, che continua: “con buona pace di tanti con il cambiamento della legge elettorale non si sarebbe potuto votare a novembre. Adesso si definisca la data, si condivida la scelta e si evitino, questa è la mia opinione, sovrapposizioni con la manifestazione di avvio di Matera 2019”.
“Sono passati 60 giorni dalla pubblicazione della legge elettorale ed il Governo non ha impugnato il testo per eventuale incostituzionalità. Teoricamente – sostiene Lacorazza – si potrebbe impugnare il provvedimento per effetto delle modifiche fatte; questa scelta sarebbe paradossale poiché i cambiamenti apportati erano in linea con le richieste del Ministero dell’Interno. Dopo l’approvazione del nuovo Statuto regionale, i tagli a vitalizi e indennità, la guida di 10 Regioni per il referendum contro l’art. 38, siamo riusciti a cambiare le regole elettorali nel pieno rispetto della Costituzione”.
“Il Governo Conte – dice Lacorazza – non è dello stesso colore politico della maggioranza che in Basilicata ha votato la riforma elettorale; si possono avere opinioni e posizioni politiche diverse e distanti, ma la non impugnativa legittima ancora di più questa legge nel solco della Carta Costituzionale. Non posso tacere – sottolinea – la soddisfazione personale per aver combattuto e proposto una riforma che abolisce il listino dei nominati ed introduce la doppia preferenza di genere, rafforza la rappresentanza e mitiga il presidenzialismo. Non posso tacere – aggiunge Lacorazza – la soddisfazione che le importanti riforme fatte in questi anni e lo stesso referendum contro l’art. 38 della legge ‘Sblocca Italia’ hanno sfidato, vincendo, la complessità non solo del contesto politico ma anche di un quadro normativo Costituzionale”.
“Sono state sfide importanti e difficili e che, almeno per ciò che mi riguarda – conclude Lacorazza – hanno dato forte senso al mandato ricevuto nell’esercizio delle funzioni consiliari e non di governo”.