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 10 maggio 2017

Il consigliere regionale del Pd ha chiesto l’audizione del dg Marchese (Politiche di sviluppo e lavoro) per fare il punto sullo stato di attuazione dei bandi Pia. Ha inoltre predisposto una mozione in cui chiede interventi immediati per gli incapienti

Dai fondi stanziati per finanziare cassa integrazione e mobilita negli anni 2014, 2015 e 2016 ci sarebbero economie “che potrebbero essere riprogrammate per dare una mano agli ‘incapienti’: coloro che sono in mobilità, coloro che non lavorano e non possono andare in pensione, Copes. Queste economie ammontano a circa 20 milioni di euro, a cui vanno sottratti i pagamenti che Inps deve ancora erogare, possono essere un’utile ‘dote finanziaria’ per dare corso alla circolare 14 del novembre 2016 del Ministero del Lavoro”. Lo ha detto oggi nella riunione della terza Commissione il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza, che ha chiesto l’audizione del dirigente generale del Dipartimento Politiche di Sviluppo e Lavoro Giandomenico Marchese, (prevista per mercoledì prossimo), su questo punto oltre che sullo stato di attuazione dei bandi Pia, che prevedono tra l’altro l’assunzione di una quota di lavoratori in mobilità.

Lacorazza ha inoltre annunciato la presentazione di una mozione, con la quale si intende impegnare il governo regionale “ad intraprendere ogni utile iniziativa per quanti, al momento, non accedono ad alcun trattamento previdenziale al fine di accelerare l’avvio di azioni di politica attiva del lavoro in attuazione di quanto previsto al punto ‘Mobilità in deroga – D.lgs.148/2015’ dell’integrazione all’addendum III all’accordo quadro integrativo regionale ammortizzatori sociali in deroga – anno 2016 approvato con la D.G.R. n.11/2017”. Lacorazza invita inoltre la Giunta “a valutare la possibilità di ulteriori scorrimenti della graduatoria dei Piani di Sviluppo Industriale ammessi ad agevolazione, ma non rientranti nella dotazione finanziaria, per la realizzazione di importanti investimenti produttivi con conseguenti ricadute positive in termini occupazionali”, ed a prevedere “azioni incentivanti finalizzate allo svuotamento delle platee degli ammortizzatori sociali e/o disoccupati di lunga durata”.

Lacorazza si riferisce in particolare agli avvisi pubblici per la reindustrializzazione pubblicati nel 2013 per i siti produttivi inattivi di ex Me.Com srl di Senise, ex Lucana Calzature srl di Maratea, ex Lucania Metalli srl di Melfi ed ex Cutolo di Atella (D.G.R. n.1333/2013). “Tra queste – ricorda -l’unica in fase avanzata di attuazione, come reindustrializzazione fuori sito, risulta essere quella relativa alla ex Cutolo di Atella per mezzo delle aziende Cmd spa e Doc Airconcrete, operanti rispettivamente nel settore metalmeccanico ed edile, che prevedono, rispettivamente, entro 31/12/2017 l’impiego di 35 unità (di cui 33 derivanti dalla platea lavoratori dell’ex Cutolo e della filatura di Vitalba) e 35 unità (di cui 30 derivanti dalla platea lavoratori dell’ex Cutolo e della filatura di Vitalba). Ci sono inoltre casi industriali, come la Mister Day, che hanno lasciato in bilico la vita di molti lavoratori”.

Lacorazza ricorda inoltre che “per gli avvisi Pia finanziati con 128 milioni di euro sono stati istruiti 95 progetti, di cui 57 rientranti nella dotazione finanziaria, con un importante impatto occupazionale previsto che, a regime, impegnerà complessivamente 2585 unità, di cui 1733 occupati salvaguardati, 852 nuovi occupati e 500 derivanti da platee degli ammortizzatori e/o disoccupati di lunga durata”.

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