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 24 ottobre 2017

Lettera del consigliere Pd al presidente dell’Anci, agli amministratori locali, alle organizzazioni sindacali e professionali, prima di formalizzare il testo sul riordino delle funzioni delle Province

“Aver aperto il dibattito anche in Basilicata, a seguito dell’esito referendario in Lombardia e Veneto, credo sia stato positivo; portare la discussione nella sede del Consiglio Regionale oltre che positivo sarebbe anche utile. ’Autonomia’ non può significare neocentralismo regionale ma una sfida di efficienza della macchina amministrativa con una definizione puntuale del ‘chi fa cosa’ e con quali risorse. Quindi è necessario rafforzare e restituire maggiore protagonismo al territorio ed agli Enti locali”.  Queste le motivazioni alla base della proposta di legge sulle “Disposizioni per il riordino delle funzioni provinciali e delle funzioni regionali di area vasta” predisposta dal consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza. Prima di formalizzare la presentazione del testo da proporre all’attenzione del Consiglio regionale l’esponente politico ha scritto una lettera al presidente dell’Anci, agli amministratori delle Province e dei Comuni, alle organizzazioni sindacali e professionali per raccogliere osservazioni e confrontarsi con i protagonisti della gestione degli enti locali.

“Nell’attuale condizione in cui si trova il sistema delle autonomie locali – scrive Lacorazza – va senz’altro ripensato il ruolo dei piccoli Comuni per il mantenimento e lo sviluppo del territorio sia in termini di identità che di capacità di governo, ma si deve anche considerare che le Province rimangono un caposaldo del Titolo V della Costituzione, nel loro carattere di ente territoriale autonomo costitutivo della Repubblica (art. 114), nella loro titolarità di potestà statutaria (art. 114) e regolamentare (art. 117), di funzioni amministrative proprie e conferite (art. 118) e di autonomia finanziaria (art. 119). Tra le funzioni fondamentali delle Province, come definite dalla legge n. 56 del 2014, rientrano l’assistenza tecnico-amministrativa agli Enti locali e, d’intesa con i Comuni, le funzioni inerenti agli appalti. Infine, occorre considerare che in quanto Enti di area vasta (commi 3 e 85) le Province costituiscono l’ambito ottimale e funzionale per le funzioni amministrative nelle materie di competenza regionale che possono essere articolate nel territorio (c’è il tema Egrib e Consorzi industriali, stazioni appaltanti, forestazione e relazione tra Province e Consorzi di Bonifica) in quanto non richiedono un esercizio unitario a livello regionale ed a cui possono partecipare in forma associata anche i Comuni e, in particolare, i piccoli Comuni”.

“La proposta di legge abbozzata punta a dare risposte a questi temi, operando una revisione della legge regionale n. 49/2015″, spiega Lacorazza che in materia di enti locali ha appena presentato anche un’altra proposta di legge, per l’istituzione del “Fondo unico”. Iniziative che, “in aggiunta agli altri due pilastri rappresentati dal nuovo Statuto regionale e dalla proposta di legge su ‘Sistema di elezione del Presidente della Giunta e dei Consiglieri regionali’, hanno lo scopo di “rafforzare e restituire maggiore protagonismo al territorio ed agli Enti locali”.

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