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 13 febbraio 2017

Il consigliere regionale del Pd commenta la presentazione del rapporto Svimez 2016 sull’Economia del Mezzogiorno e torna a chiedere su Università e Scuola di riaprire in confronto in quarta Commissione consiliare

“Il riscatto del Sud parte dal lavoro, da maggiori opportunità per i giovani in una ripresa di politiche e di scelte per investimenti che guardano alle potenzialità euromediterranee. Il tassello della conoscenza, della scuola e delle università, è fondamentale”.  Lo ha detto il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza, commentando la presentazione del rapporto Svimez avvenuta oggi a Potenza.

“L’intervento del professor Mauro Fiorentino nel corso della presentazione del rapporto Svimez ha riproposto il rischio del declino dell’Università, in particolare quelle piccole e del Mezzogiorno”, ha aggiunto Lacorazza ricordando che “un anno fa con l’associazione ‘Duemila19’, alla presenza del professor Gianfranco Viesti, presentammo il rapporto sullo stato di salute dell’Università italiana, concentrando l’attenzione, in particolare, sul rischio che attraversano oggi i piccoli atenei e quelli del Sud. Abbiamo lavorato per coinvolgere la Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali, che si riunì proprio a Matera per affrontare questi temi. Ed ho inoltre sollecitato il confronto in Consiglio regionale, dove è stata approvata una mozione da me proposta di indirizzi e di scelte su cui lavorare. E più di recente ho chiesto che sui temi dell’istruzione il confronto riparta in quarta Commissione consiliare”.

“Prendo atto che il sottosegretario all’Istruzione Vito De Filippo – ha concluso Lacorazza – abbia giudicato non positiva la scelta della Regione di non fare il Piano di dimensionamento scolastico e che, allo stesso tempo, abbia colto una delle proposte da me avanzate a suo tempo per mettere in relazione l’opportunità di Matera 2019 e le Universiadi nel 2019 a Napoli: due appuntamenti meridionali su scuola e università”.

“Credo che questi appuntamenti, uno almeno dei quali da ospitare nella nostra regione – conclude Lacorazza – possano aiutare a ragionare, ed eventualmente, correggere i limiti e gli errori della cosiddetta Legge 107 (Buona scuola) e delle politiche universitarie così come rafforzare le scelte a sostegno del diritto allo studio”.