Il consigliere del Pd: “Non possiamo non porre la giusta attenzione sull’allarme rischio lanciato e riflettere sull’importanza che la diga potrebbe rappresentare per l’attività produttiva agricola”
“Provvederò immediatamente a richiedere audizione del commissario Musacchio in commissione e a presentare una interrogazione all’assessore competente e al Governo regionale sul pericolo che incombe sulla diga del Rendina, l’invaso a pochi chilometri da Lavello, oggetto dell’articolo di apertura del Quotidiano del Sud di oggi”. Così il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza, che condivide l’allarme lanciato dal Direttore generale dell’ufficio dighe del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul pericolo rappresentato dal “sostanziale abbandono dell’invaso che potrebbe essere portato al collasso in caso di piena imprevista”.
“Trenta giorni, sarebbe questo il termine dato a Consorzio di bonifica del Vulture Alto Bradano, Regione Basilicata, Regione Puglia, ministero dell’Agricoltura, Prefettura di Potenza e Autorità di Bacino dal Direttore generale del ministero dell’Infrastrutture – sottolinea Lacorazza - per produrre una manifestazione d’interesse al recupero funzionale dell’invaso con reperimento dei relativi finanziamenti. Un invaso, oggetto di diversi interventi di consolidamento, interessato nel corso di questi anni da gravi fenomeni deformativi e che purtroppo rientra nella triste classifica delle ‘opere incompiute’”.
“Non possiamo non porre la giusta attenzione sulla questione – conclude Lacorazza – considerato l’allarme rischio lanciato e riflettere sull’importanza che la diga potrebbe rappresentare per l’attività produttiva, innanzitutto, agricola nei territori interessati.”