Lo so, lo so. Mentre pensavo a questa cartolina già mi fischiavano le orecchie: ‘ci vuole coraggio a festeggiare la festa del lavoro’, oppure ‘la nostra è una Repubblica democratica fondata sul lavoro..che non c’è.’, o ancora ‘politici andate a casa’. Frasi già sentite, discussioni già fatte tante volte, cose già viste. Frequento le piazze reali e virtuali così assiduamente da sapere che anche questo titolo potrebbe attirare commenti simili. O magari altri commenti, come ‘La Basilicata è ricca di risorse ma è tra le regioni più povere d’Italia’, ‘i giovani emigrano e voi nelle istituzioni che ci state a fare…’. O ancora ‘quanto coraggio ci vuole per un lavoro precario, una vita precaria’.
E so anche che chi ricopre incarichi pubblici deve assumersi le proprie responsabilità.
Ma, ecco, ‘Coraggio, Primo Maggio’ può anche significare che bisogna provarci e non mollare in una regione che nel 2019 avrà Matera capitale europea della Cultura, in cui la Fiat ha ripreso il cammino e l’attività petrolifera, pur con tutti i limiti e le difficoltà che conosciamo, non è estranea al contribuito per il lavoro in questa regione. E poi siamo quasi alla partenza della programmazione comunitaria 2014 – 2020, una sfida che significa selezionare e sostenere qualificati obiettivi per rimettere in moto il treno dello sviluppo, nell’auspicio che riparta l’Europa e l’Italia. Per me, l’ho detto altre volte, la locomotiva è Matera 2019; locomotiva della cultura significa anche trascinare una nuova visione della nostra agricoltura.
L’elenco potrebbe continuare; chi mi segue sui social, le persone, gli amministratori, le imprese con le quali parlo ogni giorno sanno bene che il mio sforzo è sempre stato, e sarà, di coniugare visione e concretezza.
Noi dobbiamo pensare e fare, di più e meglio; crederci se vogliamo far ripartire la Basilicata. Con il lavoro, innanzitutto.