Con la norma approvata oggi non si chiude ma si apre la necessità di arrivare ad un nuovo piano sanitario che definisca obiettivi e risultati sulla base dei quali è necessario definire nuovi accordi con i medici e in particolare con quelli di continuità assistenziale.
Da mesi ho seguito la vicenda e su questo tema ho espresso la mie riflessioni e messo in campo le mie proposte tanto nelle sedi istituzionali quanto attraverso gli organi d’informazione.
Si tratta, quindi, di ritornare a riflettere sull’assistenza primaria, l’emergenza urgenza dentro la complessità del nostro territorio.
Si tratta in definitiva di garantire il diritto alla salute, sempre ed ovunque.
Il difficile e sottile crinale su cui cammina la norma approvata oggi ci impone un cambio di passo che non si consegni a questa risposta emergenziale ma approdi ad un percorso più corretto ed ordinario. Credo che questa consapevolezza sia comune e appartenga tanto al Presidente Pittella e all’Assessore Franconi quanto agli stessi medici.