Il lavoro fatto in Conferenza dei Consigli regionali e che ha portato all’approvazione unanime di un ordine del giorno (leggi il testo integrale) da parte di tutte le Regioni sul decreto ‘Sblocca Italia’ è stata una buona strada per l’ottimo lavoro fatto, oggi, dal Consiglio Regionale della Basilicata.
Questo il testo definitivo approvato in Consiglio.
Il CONSIGLIO REGIONALE
riunitosi il 23 settembre 2014
VISTO il Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133, c.d. “Sblocca Italia” recante “Disposizioni urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico, la ripresa delle attività produttive”;
VISTO l’art. 38 recante Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali, presentata dal Governo come norma di “semplificazione Idrocarburi”, che riconosce alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo attività di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili;
UDITA la comunicazione del Presidente della Giunta;
PRESO ATTO degli interventi dei consiglieri regionali;
VISTO l’ODG approvato il 2 aprile 2014 a seguito del dibattito su “Disposizioni per il superamento del Bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei Parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione” approvato dal Consiglio dei Ministri in data 31 marzo 2014;
CONSIDERATO che il Decreto c.d. “Sblocca Italia” in più parti interviene a modificare la normativa sulle competenze regionali in contrasto a quanto previsto dalla Costituzione italiana;
RITENUTO che ogni forma di indebolimento del regionalismo rappresenta un limite ai processi di sviluppo del nostro Paese;
CONSIDERATO che sulle questioni energetiche sono violati gli artt. 42, 118, 120 della Costituzione italiana, nonché l’art. 117, comma 3 che in particolare annovera la materia “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia” tra le materie di legislazione concorrente, ripartendone la legislazione tra lo Stato, chiamato a stabilirne i principi fondamentali, e le Regioni a dettarne la concreta disciplina nel rispetto degli stessi principi;
CONSIDERATO che tra le attività del settore energetico devono ricomprendersi anche quelle relative agli idrocarburi liquidi e gassosi, per i quali il legislatore ha previsto meccanismi di raccordo e cooperazione tra Stato e autonomie;
CONSIDERATO che con riferimento al settore energetico la giurisprudenza costituzionale ha costantemente ribadito che il potere dello Stato, anche quando ricorra la «chiamata in sussidiarietà», è condizionato dal raggiungimento dell’intesa con le Regioni interessate in quanto «atto maggiormente espressivo del principio di leale collaborazione» ;
CONSIDERATO che il principio di leale collaborazione impone il rispetto di una procedura articolata e a struttura necessariamente bilaterale, tale da assicurare lo svolgimento di reiterate trattative, non superabile con decisione unilaterale di una delle parti;
RITENUTO che solo nel rispetto in concreto del principio di leale collaborazione sia possibile procedere ad interventi di fronte ad iniziative di riforma economico-sociale di rilievo strategico, vieppiù se si tratta di interventi “urgenti ed indifferibili”;
CONSIDERATO che le politiche di sviluppo energetico non possono non intersecarsi con quelle ambientali ed economiche;
IMPEGNA
Il Presidente e la Giunta Regionale
- ad ATTIVARE, a partire dalla Conferenza delle Regioni, dalla Conferenza Unificata e di concerto con le rappresentanze parlamentari lucane, ogni utile azione al fine di SOSTENERE in sede di conversione del decreto – legge 12 settembre 2014, n. 133 la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana e, in particolare, a chiedere:
a) la modifica degli artt. 37 e 38 del decreto c.d. “Sblocca Italia” e la loro riscrittura in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti;
b) la modifica dell’art. 36 del più volte citato decreto c.d. “Sblocca Italia” consentendo l’utilizzo delle royalties maturate sulle estrazioni in atto al di fuori del patto di stabilità, senza ulteriori condizioni, e per la loro destinazione per interventi di sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale, nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi;
- ad IMPUGNARE, qualora non vengano accolti i precedenti punti, per incostituzionalità la legge di conversione del decreto c.d. “Sblocca Italia” nelle parti ritenute incostituzionali;
CHIEDE
al Parlamento
di fare proprie le istanze di questo Consiglio regionale come sopra riportate.