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In occasione della discussione e dell’approvazione del collegato alla legge di stabilità 2018 che avverrà domani in Consiglio Regionale ho depositato alcune proposte per l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie.

Ritengo sia necessario:

  • istituire un Osservatorio Regionale per monitorare le liste di attesa, le eventuali cause e responsabilità ma anche correttivi e soluzioni da riferire ogni sei mesi al Consiglio Regionale. L’Osservatorio deve essere aperto alla partecipazione di sindacati e associazioni rappresentative dei cittadini;
  • aprire un confronto con i Ministeri competenti per rimuovere il blocco sul turno over al 2020 e quindi procedere, nel rispetto dell’equilibrio finanziario, all’assunzione di personale da dedicare all’abbattimento delle liste di attesa;
  • aggiornare, in attesa delle linee guida nazionali, il piano regionale per il contenimento dei tempi di attesa. Il piano attuale risale al 2011;
  • verificare la possibilità che attraverso il comma 13 dell’art. 3 del Dlgs 124/1998 l’assistito possa chiedere, se i tempi previsti dal piano non fossero rispettati, che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, limitandosi ad una compartecipazione limitata (ticket) e non al pagamento totale della tariffa.

Nelle scorse settimane ho anche depositato un interrogazione scritta per avere dati certi sulla intramoenia.

Ovviamente una riposta, anche transitoria e sperimentale,  presupporrebbe di andare oltre la richiesta di ‘priorità’ accompagnata da maggiore rigore in termini di appropriatezza, di controlli, di riequilibrio tra ospedale e territorio, di attività del CUP per il delicato ruolo di organizzazione e di comunicazione tra la domanda e l’offerta del servizio sanitario.

C’è una intera ‘catena di montaggio’ da riorganizzare e un senso civico da rafforzare; il problema non è solo lucano. E allora ci arrendiamo? Credo proprio di no.

La mia forzata assenza fisica, per motivi di salute, dal Consiglio Regionale non mi ha impedito di avanzare queste proposte che spero possano diventare patrimonio di tutti con l’auspicio che questa mia iniziativa sensibilizzi ancor di più il confronto e azioni da parte della Giunta Regionale.