14012014 - POTENZA - CONSIGLIO REGIONALE X LEGISLATURA. Piero Lacorazza, presidente del consiglio regionale. TONY VECE.Per il presidente dell’Assemblea “la posizione di Chiamparino indica un percorso per mantenere il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni. Impugnare l’art. 38 fa parte della normale dialettica, la Basilicata può ancora giocare un ruolo”

“La posizione assunta dal presidente della Conferenza delle Regioni Chiamparino, che ha indicato al Governo un percorso da esplorare e da seguire per mantenere nel tempo, anche con la riforma del Titolo V, il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni, ci invita a riflettere su quanto sia difficile evitare che vi sia una concorrenza di materia fra Stato e Regioni su varie tematiche e dimostra che il tema delle prerogative delle Regioni non è definitivamente risolto e si apre uno spazio di intervento che va pienamente utilizzato”. Così il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza commenta le dichiarazioni del presidente Chiamparino, che su questi temi ha proposto ieri “una legge bicamerale che regolamenti e definisca il campo di materie proprio delle Regioni e dello Stato per evitare il rischio di far rientrare dalla finestra quello che si vorrebbe scacciare, giustamente, dalla porta”, osservando inoltre che “tutti i grandi Paesi federali hanno nella concorrenzialità delle materie il loro caposaldo”. “Voglio ricordare – continua il presidente Lacorazza – che la stessa Conferenza dei Consigli regionali, come ribadito più volte dal presidente Brega, ha  condiviso questo percorso lavorando insieme ai governi regionali sulle proposte di modifica costituzionale”.

“Di certo la posizione di Chiamparino ci dice che la questione del passaggio delle competenze su diverse materie (energia, urbanistica) dalle Regioni allo Stato, previsto dalla riforma del Titolo V ed anticipato (impropriamente) dal decreto sblocca Italia divenuto ormai legge, non è chiusa definitivamente. Per questo, pur confermando l’apprezzamento sincero per il lavoro svolto dai parlamentari e dalla Regione sullo sblocca Italia, e al di là di ogni discussione astratta sul petrolio, credo che impugnare l’art. 38 (dopo, peraltro, aver già impugnato l’articolo 36) rientrerebbe nella normale dialettica fra il Governo e le Regioni, in un momento di incertezza che richiede a mio parere il pronunciamento della Consulta. Si tratta inoltre di verificare se sia possibile intervenire anche con la legge di stabilità per correggere lo sblocca Italia.”.

A parere di Lacorazza “la Basilicata può ancora giocare un ruolo, facendo tesoro anche dei pronunciamenti che la Conferenza delle Assemblee legislative regionali ha assunto all’unanimità sul decreto sblocca Italia, per ripristinare con maggiore chiarezza e nettezza un giusto equilibrio tra interesse strategico nazionale e interesse del territorio. Le stesse Assemblee dell’Abruzzo, della Puglia, della Campania hanno approvato ordini del giorno che richiamano le posizioni condivise in Conferenza sulla questione idrocarburi e partecipazione delle Regioni alle decisioni in materia. Con la consapevolezza che, in tema di estrazioni petrolifere, c’è un problema che riguarda anche noi, e sta nella capacità della politica e delle istituzioni di migliorare la rete dei controlli ambientali e di dotare la Regione di strumenti di pianificazione e programmazione adeguati e non più rinviabili”.