Ad Auschwitz e Birkenau per il Viaggio della Memoria la delegazione studentesca più grande che si sia mai vista. “Significato importante per la Basilicata con Matera che nel 2019 sarà capitale della cultura. E la cultura si alimenta della storia”
“Questo Viaggio della Memoria per la Basilicata assume un valore particolare perché nel 2019 Matera sarà capitale europea della cultura e la cultura si alimenta della storia, della memoria e delle radici dalle quali è nato l’albero della libertà e della democrazia, l’Europa della pace. Perché quell’orrore non accada mai più, oggi, occorre soprattutto il dialogo tra culture, religioni, etnie diverse e Matera, la Basilicata, l’Italia devono rappresentare soprattutto questo”. Così il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza che, insieme al vicepresidente Paolo Galante e al consigliere segretario Paolo Castelluccio, ha accompagnato nel Viaggio della memoria nei luoghi emblematici dell’Olocausto, Auschwitz e Birkenau, gli studenti dell’Iis Enrico Fermi di Muro Lucano vincitori, con una ricerca su “Gli ebrei internati in Basilicata”, del concorso promosso dal Consiglio regionale su “Il racconto della Shoah anche nella memoria della Basilicata”.
Un progetto, quello degli studenti di Muro Lucano (consultabile sul sito internet www.iisfermimuro.gov.it), che ha comportato un approfondito lavoro di ricerca e documentazione storica del fenomeno della Shoah, attraverso il coinvolgimento di istituzioni preposte alla conservazione dei documenti, quali l’archivio di Stato e l’archivio Diocesano di Potenza e che è incentrato sulla Basilicata grazie all’utilizzo di una serie di ricerche non limitate alle fonti comunali ma estese alle testimonianze circa la vita degli ebrei internati di quegli anni dei Comuni di Muro Lucano, Bella, Picerno e Pescopagano e in genere dell’area del Marmo-Melandro.
“Il Viaggio della Memoria – ha detto Lacorazza agli studenti – non è un’esperienza come tutte le altre, ma un percorso straordinario in grado di cambiare la vita di ognuno di noi. Visitare i campi di Birkenau e Auschwitz, entrare nell’ex ghetto di Cracovia, ascoltare le testimonianze dirette dei sopravvissuti, vi provocherà un’emozione unica che vi accompagnerà per tutta la vita. Al ritorno da questo viaggio avrete la grande responsabilità e l’opportunità di essere ambasciatori di memoria, pace e futuro, capaci di trasmettere, attraverso emozioni, racconti e linguaggi creativi, ciò che avrete vissuto. La nostra idea è quella di guardare al futuro non solo come al luogo in cui ci sia più lavoro, ma anche nel quale si costruisca una società più giusta e più inclusiva”.
“Quest’anno al Viaggio della Memoria ha partecipato la più grande delegazione studentesca che si sia mai vista, con circa 500 partecipanti, fra cui studenti lucani e quelli del Lazio accompagnati dal presidente Zingaretti. E non è un caso – ha sottolineato Lacorazza – dal momento che Auschwitz fu liberata il 27 gennaio 1945 e quindi questo è il viaggio del settantesimo anniversario”. Appena arrivati a Brikenau gli studenti hanno aperto un striscione con su scritto “Ad Auschwitz 70 anni dopo. Liberi dal nazifascismo”. In delegazione anche Marika, moglie del recentemente scomparso Shlomo Venezia e Gadiel, fratello di Stefano Gaj Taché, il bambino rimasto ucciso nell’attentato alla Sinagoga di Roma nell’82. I veri protagonisti della tre giorni iniziata ieri sono però i sopravvissuti Piero Terracina, Sami Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci. E’ con loro che gli studenti hanno la possibilità di dialogare direttamente per ascoltare, dalla viva voce di chi li ha tristemente conosciuti, cosa sono stati quei luoghi.
“Siamo – ha detto ancora Lacorazza agli studenti - ambasciatori di memoria e di futuro. Nostro e vostro compito è quello di raccontare e tramandare. Proiettare nel futuro il ricordo di un evento tragico, come quello della Shoah, è un dovere che le istituzioni e la politica devono assumere responsabilmente, facendo da ponte tra le diverse generazioni e consentendo alla ‘memoria’ di farsi ‘futuro’” .
La delegazione lucana ha visitato la parte ebraica della città di Cracovia: la Sinagoga Tempel, l’antico quartiere di Kazemierz, la Sinagoga Remu e lo storico cimitero annesso, il ghetto istituito nel 1941 dai nazisti nel quartiere Podgorze, l’edificio utilizzato dai persecutori per tenere i figli dei prigionieri-lavoratori ebrei. A Birkenau invece la visita guidata del campo con la Bahnrampe, il Krematorium II, la Zentralsauna, il Kanada, il Fraulenlager, il Block 16° (Kinderblock), il campo di Quarantena. Visita anche al campo di Auschwitz I e al Museo annesso, con il Block 4 e 5 con gli oggetti degli ebrei deportati, il Block 11,le celle di punizione, il Cortile Block 10, il muro della morte, il Krematorium I.
Shoah, Lacorazza: : dalla memoria più forza a Matera 2019″
30 marzo 2015 – Il presidente del Consiglio regionale accompagna ad Auschwitz e Birkenau un gruppo di studenti dell’Iis “Enrico Fermi” di Muro Lucano che hanno vinto il concorso su “ll racconto della Shoah anche nella memoria della Basilicata” – tutte le immagini
Uno striscione con su scritto “Ad Auschwitz 70 anni dopo. Liberi dal nazifascismo” aperto nel luogo che proprio settant’anni fa fu liberato dall’orrore. Così gli studenti che partecipano al viaggio della memoria voluto dal Consiglio regionale della Basilicata e dalla regione Lazio (i lucani dell’Iis “Enrico Fermi” di Muro Lucano ed i loro coetanei di alcune scuole del Lazio) hanno iniziato oggi la loro visita nei luoghi della memoria per eccellenza, ad Auschwitz e Birkenau. “Un gesto simbolico – ha detto il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, che partecipa all’iniziativa con il vicepresidente Paolo Galante e il consigliere segretario Paolo Castelluccio – per dire che da qui prendiamo la memoria anche per dare più forza alla cultura che vedrà Matera capitale europea nel 2019. La cultura come mezzo per sconfiggere la violenza e contribuire a formare le coscienze, educare al rispetto della dignità della persona, della convivenza civile. Evitando ogni distrazione, perché la libertà, la democrazia, la pace, non sono acquisiti per sempre e vanno alimentati con la memoria e con la coscienza di questi ragazzi”.