28 gennaio 2016
Il presidente del Consiglio regionale: “Già 36 mila firme per la petizione on line. E’ una materia complessa, strategica per il Paese. Per questo è necessario parlarne, promuovere il confronto democratico e la partecipazione consapevole dei cittadini”
“Nonostante il silenzio dei media nazionali, di movimenti e partiti, di gran parte di senatori e deputati su un referendum già deciso dalla Corte Costituzionale, sono circa 36 mila le firme raccolte per chiedere l’election day. Ognuno potrà scegliere di votare come crede, ma non accorpare il referendum che chiede di fermare le trivelle in mare con il primo turno delle amministrative significa buttare 300 milioni per soffocare la democrazia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza che invita a sottoscrivere la petizione on line per l’election day rivolta al ministro Alfano e al premier Renzi lanciata sul sito change.org (https://www.change.org/p/un-election-day-per-dire-no-alle-trivelle?recruiter=464720270&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink).
“Tra il 10 e il 15 febbraio – ha aggiunto Lacorazza – il presidente della Repubblica Mattarella, su proposta del Governo, dovrà decidere la data del referendum. Tra l’altro la Corte Costituzionale dovrà esprimersi su due conflitti di attribuzione relativi ad altri due quesiti referendari, dopo che il Governo aveva fatto dietrofront modificando le norme dello sblocca Italia ed oggetto di altri tre quesiti referendari. Siamo di fronte quindi ad una materia complessa, strategica per il Paese. Per questo è necessario parlarne, promuovere il confronto democratico e la partecipazione consapevole dei cittadini”.