28 novembre 2015
Il presidente del Consiglio regionale: “Attendiamo fiduciosi il giudizio di ammissibilità della Corte costituzionale. Le Regioni promotrici dei sei quesiti referendari saranno pronte e organizzate se le norme non dovessero cambiare
“Con la decisione dell’Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione, che ieri ha ultimato con esito positivo la verifica di legittimità della procedura per la presentazione di 6 referendum abrogativi di alcune parti dell’art. 38 della legge sblocca Italia e dell’art. 35 del decreto sviluppo, l’iniziativa avviata da dieci Regioni italiane fa un altro passo in avanti. Ora attendiamo fiduciosi il giudizio della Corte costituzionale, che dovrà esprimersi sull’ammissibilità dei quesiti referendari. Il si della Cassazione è un buon punto di partenza, che testimonia l’ottimo lavoro tecnico – giuridico che è alla base dell’iniziativa referendaria”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza.
Il 9 dicembre a Roma. torneranno a riunirsi delegati delle Regioni promotrici dei sei quesiti referendari “che – sottolinea Lacorazza -, è bene ricordarlo, riguardano diversi aspetti delle procedure autorizzative delle attività petrolifere previste dall’art. 38 della legge sblocca Italia e, per quanto riguarda le trivelle in mare, dell’art. 35 del decreto sviluppo. Le Regioni saranno pronte e organizzate se le norme in questione non dovessero cambiare, cosa che comunque auspichiamo. L’obiettivo è quello di restituire ai territori la possibilità di partecipare alle decisioni che li riguardano, per ripristinare il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni e migliorare l’efficacia e l’efficienza delle istituzioni pubbliche senza trascurare il percorso democratico”.