sbloccaitalia

 19 settembre 2015

Per il presidente del Consiglio regionale l’approvazione dei quesiti referendari su sblocca Italia e decreto sviluppo “non si può decidere solo a Roma il destino dei territori. No alle trivelle in mare, puntare su un modello di sviluppo più armonico”

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19092015 – Consiglio regionale | intervista al Tgr Basilicata del Presidente Lacorazza dopo l’approvazione dei quesiti referendari

 

di seguito le delibere approvate in Consiglio regionale del 19 settembre 2015:

richiesta di referendum abrogativo_DCR 322 del 19 settembre 2015

richiesta di referendum abrogativo_DCR 324 del 19 settembre 2015

“Non si può decidere solo a Roma il destino dei territori”. Piero Lacorazza riassume così il senso della decisione assunta oggi dal Consiglio regionale della Basilicata, che ha approvato sei quesiti referendari su alcune norme contenute nell’articolo 38 della legge sblocca Italia (oltre che in altre leggi collegate) e sull’articolo 35 del decreto sviluppo, per ciò che riguarda specificamente le trivellazioni in mare. “Le Regioni – afferma il presidente dell’Assemblea lucana – devono rivendicare unitariamente uno spazio per il confronto, anche così si alimenta e si rafforza il principio di leale collaborazione con lo Stato e si tutelano le prerogative delle Regioni e dei territori”.

I quesiti approvati oggi dal Consiglio regionale della Basilicata saranno esaminati nelle riunioni già fissate dai Consigli regionali di Marche, Molise, Puglia e Sardegna (22 settembre), Sicilia (23 settembre), Abruzzo (24 settembre), Veneto (25 settembre), Campania e Calabria (28 settembre) e Liguria (29 settembre), mentre lunedì 21 in altre Regioni si riunirà la Conferenza dei capigruppo per calendarizzare la discussione.

guarda la specifica scheda 


“Il fatto che dieci Consigli regionali sono già stati convocati per discutere gli stessi quesiti approvati in Basilicata e proposti unitariamente dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali, mentre in altre Regioni è già stata convocata la Conferenza dei capigruppo per calendarizzare la discussione – aggiunge Lacorazza -, è un risultato importante: significa che si è riaperto un dibatto nel Paese, che le Regioni, e le stesse Assemblee legislative, possono svolgere un importante ruolo di presidio democratico dei territori. E in questa occasione hanno come capofila una Regione come la Basilicata, che non è affetta dalla sindrome Nimby e da molti anni offre un contributo rilevante al bilancio energetico dell’Italia”.

“La nostra è una posizione chiara, che parte dal no alle trivelle in mare – afferma ancora Lacorazza – perché siamo una penisola che vede nella tutela della costa e del mare un elemento essenziale per lo sviluppo del turismo e dell’economia.

 

intervista del Tgr Basilicata in studio al Presidente Lacorazza dopo l’approvazione dei quesiti referendari in Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative

Un modo per preservare il futuro, mentre rimane comunque aperto il tema del Piano nazionale delle aree per le estrazioni, cioè della programmazione di una politica energetica che non può prescindere anche dagli accordi tra Stati e dal ruolo dell’Europa, soprattutto per ciò che riguarda il mare. Lo sviluppo economico dell’Italia non può prescindere dalle attività industriali ed in particolare da quelle legate all’energia, che determinano un impatto sui territori. Ma si può e si deve puntare su un modello di sviluppo più armonico, che punti a rendere effettivamente sostenibili queste attività e che, anche con il contributo delle Regioni e degli enti locali, individui i limiti entro cui queste attività possano svolgersi. E’ questa la sfida che le classi dirigenti e le istituzioni dei territori devono affrontare per governare lo sviluppo nell’interesse generale dei cittadini”.