foto_sitoLa relazione del presidente sulla riforma del titolo V. “L’istituzione regionale deve costare meno ed essere più funzionale e trasparente, oltre ad assumere scelte condivise in un contesto di programmazione più ampio” (leggi il testo integrale 02042014_relazione Lacorazza  )

 

“In Basilicata la Regione è un irrinunciabile spazio democratico, innanzitutto a tutela dei territori interni e dei piccoli Comuni, che rappresentano un presidio essenziale per il territorio e che altrimenti rischiano di essere emarginati. Uno spazio democratico che deve costare meno, essere più funzionale e trasparente, che in poche parole deve contribuire a semplificare la vita ai cittadini e alle imprese. Perché così sarà più utile per il territorio”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, concludendo la relazione tenuta oggi in Aula sulla riforma costituzionale del titolo V.
“In un contesto come quello lucano – ha aggiunto – con pochi abitanti che vivono in un territorio esteso, aspro e difficile, la Regione è anche l’elemento della perequazione, di una programmazione temperata del territorio, della difesa e della valorizzazione di storia e tradizioni che possono essere modello di sostenibilità”.

A parere di Lacorazza “le Regioni non possono essere trasformate in enti di gestione amministrativa, devono mantenere un ruolo legislativo, di programmazione e di tutela del territorio, e quindi di iniziativa concorrente con lo Stato, almeno in materie fondamentali quali ambiente, urbanistica ed uso del suolo”, mentre “il Senato delle Autonomie deve essere il luogo in cui le istanze dei territori vengono rappresentate e ricomposte in una sintesi unitaria in un organo di rango costituzionale, che serva anche a dirimere i conflitti, oltre che a promuovere la leale collaborazione fra le Regioni e lo Stato”.

“Più che rivedere i confini amministrativi delle Regioni – ha aggiunto ancora il presidente del Consiglio regionale – occorre che questi enti assumano scelte condivise in uno spazio di programmazione più ampio, per esempio pianificando l’uso dei fondi comunitari per la realizzazione di pochi grandi obiettivi infrastrutturali; per fare questo occorre attribuire rilevanza di legge ad un Gruppo europeo di cooperazione territoriale del Sud, stabilendo allo stesso tempo che la sessione comunitaria divenga momento unificante della programmazione unitaria dei Consigli regionali”.

“Il percorso per la definizione del nuovo Statuto della Basilicata – ha concluso Lacorazza – deve andare avanti in maniera decisa e spedita, declinando in maniera compiuta anche i principi di cooperazione con le altre Regioni dell’ipotizzato Gruppo europeo di cooperazione territoriale del Sud”.