02 febbraio 2016
Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata invita a sostenere la mozione per l’accorpamento della data della consultazione referendaria con il primo turno delle elezioni amministrative
“Promuovere la partecipazione consapevole dei cittadini al referendum sulle trivelle in mare significa alimentare la democrazia, perché la scelta deve essere fra il si e il no, e non fra il referendum è l’astensione. Ma con l’accorpamento del voto referendario con il primo turno delle elezioni amministrative, si otterrebbe anche un risparmio quantificabile in circa 300 milioni di euro, che in tempi di spending review, non è poco”.
Piero Lacorazza, presidente del Consiglio regionale della Basilicata (Regione capofila del referendum sulle trivelle in mare) è tornato a rivolgersi ai parlamentari italiani perché, con il voto sulla mozione depositata nei giorni scorsi alla Camera dei deputati, si esprimano chiaramente per l’election day.
Lacorazza ha scritto a nome delle Assemblee legislative promotrici del referendum a tutti i parlamentari e a tutti i consiglieri regionali italiani. “Nel pieno rispetto di tutte le posizioni – ha affermato – è interesse di tutti che sul referendum, come pure sul conflitto di attribuzione sollevato in merito ad altri due quesiti non ammessi dalla Corte di Cassazione (sulla durata dei permessi e delle concessioni e sul piano delle aree) ci sia la massima informazione e si sviluppi un confronto sereno, nell’interesse dei cittadini e di quella ‘leale collaborazione’ fra Stato, Regioni ed Enti locali che è indispensabile per un governo equilibrato dei territori”.
Lacorazza ha chiesto infine che la mozione sull’election day depositata in Parlamento venga discussa nell’Aula della Camera prima del 10 febbraio, in quanto fra il 10 e il 15 febbraio il presidente della repubblica Mattarella, su proposta del Governo, dovrà fissare la data del referendum.