Un lungo viaggio inizia con un passo.

Il primo passo è stato compiuto con l’iscrizione all’ordine del giorno in Consiglio Regionale dell’avvio dell’iter previsto dall’art. 116 della Costituzione per una maggiore autonomia in Basilicata.

È un punto di partenza molto rilevante per le implicazioni che questa scelta potrebbe avere in alcuni ambiti della vita civile e sociale della Basilicata: lavoro, sanità, scuola, energia, ambiente, governance istituzionale.

Come la battaglia a Scanzano per respingere il sito unico di scorie nucleari, la vittoria per la designazione di Matera 2019 e il quorum raggiunto nel referendum del 17 aprile 2016, la sfida per una maggiore autonomia della Basilicata può aiutare anche a riconnettere il rapporto tra istituzioni e popolo.

Non consegno alla maggiore autonomia della Basilicata la soluzione a tutti i nostri problemi; sarebbe velleitario ed illusorio.

Resto convinto, però, che accettare e vincere questa sfida può aiutare i lucani a vivere meglio, a cogliere maggiori opportunità.

Per questo offro una traccia su cui avviare un confronto.

Dal Consiglio Regionale del 20 marzo facciamo partire il dibattito e utilizziamo successivamente le commissioni consiliari per audizioni ed approfondimenti.

Coinvolgiamo tutti i dipartimenti regionali, UPI ed ANCI.

Si avvii un confronto con le rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese.

Chiediamo il supporto della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative e della Conferenza delle Regioni.

Alla fine di questo percorso partecipato approviamo un documento di indirizzo o uno schema di accordo dando mandato al Presidente della Giunta di trattare con il Governo nazionale dando il via, di fatto, all’iter previsto dal comma 3 dell’art. 116 della Costituzione Italiana.

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