Signor Sindaco, Signor ViceMinistro, On. Violante, Signor Prefetto, Presidente della Provincia, colleghi consiglieri, parlamentari, autorità civili, militari e religiose, ANPI, Associazioni Combattentistiche e d’Arma, cittadine e cittadini di Matera,
sono molto lieto di rappresentare il Consiglio regionale della Basilicata, che per la celebrazione dei 70 anni della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo ha voluto unire simbolicamente in un manifesto il logo istituzionale e di Matera 2019, cioè i simboli dell’istituzione democratica e della cultura, che è sempre cosa antitetica alla violenza e alla sopraffazione, con una immagine scattata un mese fa davanti al binario di Auschwitz, dove gli studenti lucani vincitori di un concorso del Consiglio regionale hanno compiuto un viaggio della memoria. Nel luogo che settant’anni fa fu liberato dall’orrore i ragazzi di Muro Lucano, insieme ai loro coetanei di Roma e del Lazio, reggono uno striscione con su scritto “Ad Auschwitz 70 anni dopo. Liberi dal nazifascismo”.
E’ stato bello chiedere a questi giovani cosa significa memoria, leggere nei loro sguardi la commozione per aver scoperto il museo della storia della shoah, per aver parlato con i sopravvissuti, per aver riflettuto sulla nostra storia, sul percorso difficile che grazie alla generazione della Resistenza ci ha portato alla democrazia.
Da lì da quel 25 aprile nascono le nuove regole, la nuova civiltà democratica segnata dalla Repubblica e dalla Costituzione. Nulla può ritenersi immodificabile, il tempo è diverso, è nuovo. Tuttavia la Costituzione fu scritta tutta insieme, per questo anche modifiche della Seconda Parte, insieme alla riforma elettorale, non possono non avere radici forti e ben nutrite dalla Prima Parte della Costituzione. È una sfida molto delicata e complessa alla quale è chiamato il Parlamento nel tentativo di rinnovare e rafforzare valori e principi senza mai tradirli o piegarli a ragioni di parte.
Sono passati 70 anni, e la festa della Liberazione è e deve essere la festa di tutti gli italiani, come ci ha autorevolmente ricordato il presidente Mattarella. Ma la libertà e la democrazia non sono acquisite per sempre, sono valori che vanno coltivati con la fatica democratica, con il confronto fra opinioni e culture diverse, con la memoria degli eventi del passato. Chiedendo appunto ai giovani di diventare, attraverso lo studio e l’impegno sociale e culturale, testimoni della memoria.
Occorre che noi tutti ricordiamo che se siamo in questa condizione di libertà e di democrazia è perché chi ci ha preceduto ha dato uno straordinario e rilevante contributo alla liberazione dal nazi-fascismo nel nostro Paese e alla costruzione di una dimensione europea nella quale la pace, i diritti, la democrazia e la libertà possano prevalere sui conflitti e sulle guerre.
I valori della democrazia e della libertà vivono se si accolgono anche le aspirazioni di coloro che sono alla ricerca di una vita migliore. La memoria e la cultura, più di quanto si pensi, possono deviare il corso della storia, trasformare i ‘mai più’ in impegno e in scelte. In questi giorni ho riletto ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi, è mi è venuto da riflettere sulle tragedie di questi giorni. Certo, si tratta di fatti diversi e distanti, ma non possiamo non vedere che i conflitti di oggi, la fame e le guerre producono nuove deportazioni, non dentro vagoni ma dentro barconi che spingono la vita in quel mare ‘spinato’ che sempre di più separa e non unisce civiltà, popoli, culture e religioni.
Anche per questo il Consiglio regionale continuerà a rivolgere in primo luogo ai giovani e al mondo della scuola le sue iniziative per il giorno della memoria e per il giorno del ricordo, le ricorrenze istituite dal Parlamento per onorare le vittime della shoah e delle foibe, e per promuovere lo studio e l’approfondimento di tutti gli eventi che a Matera, a Rionero in Vulture e in altri luoghi segnarono la storia della nostra regione nel settembre del 1943.
Con lo stesso spirito ci apprestiamo, con la preziosa collaborazione dell’Archivio di Stato di Potenza, a celebrare i 100 anni dalla prima guerra mondiale, con una mostra e una serie di iniziative volte ad onorare i caduti, anche attraverso la valorizzazione dei monumenti a loro dedicati in tutti i Comuni della Basilicata.
Nel percorso ad ostacoli che occorre seguire nel mondo di oggi per affermare i valori della pace, della sicurezza e della cooperazione fra i popoli, noi possiamo dare il contributo di una regione da sempre pronta all’accoglienza e alla solidarietà. Anche in questo modo Matera, città del 21 settembre 1943, sarà capitale europea della cultura, cioè un riferimento per i valori fondanti della nostra identità. Valori che sono essenziali per fare un mondo migliore.